Le due facce dei video online più visti sui social

videoI social network, questi sconosciuti fino a pochi anni orsono, occupano oggi una parte importante della nostra vita. Un’invenzione incredibile, legata sicuramente al concetto: “crea il bisogno e fornisci la risposta a quel bisogno”. Adesso abbiamo quasi la sensazione di un bisogno, di andare a controllare giornalmente gli aggiornamenti dei nostri amici su Facebook o su Twitter. Oggi, sono pochi coloro che hanno un minimo di dimestichezza con il PC, ma anche con Smartphone e tablet, e che non sono iscritti a Facebook.

Secondo una recente indagine, gran parte degli utenti adesso tende a cercare notizie di ogni tipologia attraverso i social, magari non passando direttamente dai quotidiani. E proprio per merito o colpa di Facebook, la moda della condivisione dei video è esplosa parallelamente. Quali tra i video maggiormente in voga tra gli utenti di social network? Primi fra tutti i video divertenti, che suscitano una risata di gusto, o almeno un sorriso. Al secondo posto, come una sorta di legge del ‘contrappasso’, i video di sensibilità, ossia quelli legati a cronaca nera, stragi, incidenti etc.

Si parla proprio di due facce dei social legati ai video e alle loro condivisioni: a fianco dei video che ‘fanno ridere o sorridere’ , come quelli da ‘candid camera’, gli ‘epicfails’, gattini e animali strani e buffi, bambini divertenti e in pose stranissime, troviamo dunque quelli che fanno vedere in tempo reale immagini tristi, di cronaca, di solidarietà, raccapriccianti. Una strana moda, quella di condividere ciò che ci fa più ridere o ciò che ci fa più piangere, ma sempre legata a una sorta di classicità, che ha radici profonde e sempre solide, come nel mito dell’Erma Bifronte, dove una faccia sorride, e l’altra invece è triste, facce che però convivono su una stessa, medesima, testa.

Che ci facciano ridere o piangere, i video che vediamo sui social network, sono quasi sempre degni di una condivisione. E questo era, fin dal principio, l’obiettivo del social network.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *