Non è certamente una sorpresa, ma il governo nelle ultime settimane ha concluso che per poter completare la cessione di Alitalia serve più tempo rispetto a quanto originariamente intuito. Ne è conseguito che l’esecutivo ha concesso più mesi e più risorse ai commissari straordinari, con la restituzione delle somme prestate che non dovrà più avvenire il 2 novembre (sarebbe stato praticamente impossibile), ma entro settembre del 2018.
Oltre a ciò, il governo ha anche rivisto il termine per negoziare un miglioramento dell’offerta d’acquisto, che slitta dal 5 novembre 2017 al 30 aprile 2018. Viene altresì rivista la dote del prestito ponte: rispetto agli originari 600 milioni di euro, si arricchisce ora di 300 milioni di euro, che dovrebbero essere (forse) sufficienti per poter garantire la continuità operativa della compagnia di bandiera italiana fino al passaggio di consegne.
Per il momento, Alitalia è riuscita a conservare nelle sue disponibilità finanziari quasi tutti i 600 milioni di euro del prestito originario, grazie a un andamento della stagione estiva che è stato ribadito in maniera soddisfacente, ma i problemi sembrano iniziare con la stagione invernale, quando si attende un calo del numero di viaggiatori.
Dunque, in vista della scadenza di lunedì alle 18 per la presentazione delle offerte vincolanti, dalle indicazioni arrivate dai potenziali acquirenti è sembrato chiaro che servirà più tempo per poter negoziare al meglio le condizioni migliori, ed evitare che la compagnia possa essere ceduta a pezzi.
In tal senso, con la gara in corso e dinanzi all’eventualità di offerte che non siano corrispondenti al bando di gara, il Ministero per lo sviluppo economico ha spiegato che “non si volevano lasciare i commissari a trattare in una posizione di debolezza”…