La prima implementazione della tecnologia Blockchain è stata Bitcoin, un sistema peer-to-peer pensato per consentire il trasferimento di valore senza utilizzare un sistema centralizzato. Bitcoin ha funzionato talmente bene che… ancora oggi è forse l’implementazione più resistente delle applicazioni Blockchain.
Tuttavia, la Blockchain sarebbe mai giunta all’avanguardia delle scoperte tecnologiche se non fossero state aggiunte diverse tecnologie cruciali alle funzioni limitate di Bitcoin, e i contratti intelligenti (Smart Contract) sono stati una base fondamentale di quella rivoluzione.
I contratti intelligenti hanno infatti diversi vantaggi commerciali, tra cui una maggiore fiducia, trasparenza, sicurezza, autonomia e precisione.
Per capire esattamente cos’è uno smart contract e come funziona, giova ricordare che in una società decentralizzata, la fiducia non è necessaria per far funzionare le cose. Blockchain elimina infatti la necessità che i membri si affidino ad una sola parte per funzionare in modo genuino, evitando che il destino di un’operazione dipenda da un soggetto terzo, nell’auspicio che faccia la cosa giusta.
Con la Blockchain, ogni membro della rete ha un certo potere, ma nessuno ha un potere assoluto.
Per implementare questo autogoverno, infatti, i progetti Blockchain utilizzano una varietà di tecnologie e, tra di esse, finora i contratti intelligenti sono stati la tecnologia più sviluppata e utilizzata. Ma di cosa si tratta?
Un contratto intelligente è proprio un programma informatico eseguito indipendentemente da un quorum di nodi blockchain per registrare lo stato più recente del programma.