Nella Sardegna sono molte le sub-regioni degne di interesse turistico e senza dubbio meno note rispetto all’area di Alghero, alla Gallura o al Cagliaritano. Il Sarcidano è una di questa. Si tratta di un’allungata e vasta regione collinare, che segna il confine tra il Nuorese e il Cagliaritano, che in questa zona comincia ad esercitare, per via della maggiore accessibilità, una certa influenza socio-culturale. I centri più importanti, Laconi ed Isili, presentano notevole interesse turistico. A Laconi, collocata ad oltre 500 metri sul livello del mare, la parrocchiale, dedicata al Santo Ignazio nativo del luogo, conserva un bel campanile in stile gotico-aragonese.
Presso la strada principale si erge il maestoso Palazzo dei Marchesi Aymerich, eretto dall’architetto Cima nel Settecento che costituisce la casa nobiliare settecentesca tra le più interessanti della Sardegna, per la sobria architettura, per gli ornamenti e gli arredi dell’interno. In periferia, in un meraviglioso parco, già di proprietà del marchesato di cui sopra, si trovano i notevoli ruderi del castello, di pietra trachitica, eretto nel 1053 e successivamente modificato, che fu abitato nel Settecento. Non lontano, nel fitto delle meravigliose essenze arboree di cui è stato arricchito il parco, si vedono delle cascate ed un laghetto. I dintorni sono di notevole amenità e bellezza e giustificano la vecchia tradizione turistica del centro, anche per i resti archeologici, come il Nuraghe Genna Corte, tra cui notevolissime sono le statue menhir della località di Genna Arrele e in zona, quelle di Barrali. Genna nel sardo locale significa letteralmente “porta”, “ingresso” e quindi sono costruzioni poste a tutela e controllo della zona.
Significativo è l’agro del comune di Genoni, un piccolo paese, che ospita sopra un altopiano basaltico la celebre Giara di Gesturi. I numerosi cavallini di razza sarda sono di proprietà degli abitanti della zona: interessante è la marchiatura che si svolge nel comune ai primi di settembre. Verso nord del paese c’è il nuraghe ben conservato di Biriu, di pietra calcare come il nuraghe Milianu di Nuragus, antico paese nuragico e poi centro romano: a sinistra della strada di comunicazione, presso il nuraghe, si trova il pozzo sacro di Coni, originale per la forma e le piccole dimensioni. Nella chiesa campestre di Santa Maria di Alenza, con riferimento all’antica città romana di Valentia, che sorgeva nei pressi, si trova proprio un cippo militare romano. Gli antichi romani presidiavano la zona in quanto strategica per il controllo del fertile Campidano, un granaio per l’impero. Il grosso abitato di Isili presenta notevole interesse turistico per le chiese, ad esempio San Giuseppe di Calasanzio, l’antica romana ridotta in ruderi di San Sebastiano e quella parrocchiale in stile gotico-aragonese; per i nuraghi come quello di Is Paras, con una imponente torre centrale con bella camera a tholos e torrette laterali; per l’importante artigianato fatto di tappeti e arazzi, ma soprattutto della lavorazione del rame, di tipo casalingo, usato spesso a scopo ornamentale. I piatti tipici della zona prevedono la preparazione di formaggi e salumi stagionati, pani (pane coccoi, civraxiu) e preparati di pasta di semola di grano duro, come i celebri malloreddus e culurgionis. La carne è quella da cucinare allo spiedo, numerosi i sapori delle conserve e robusti i vini rossi dell’area del Flumendosa.