Prosegue il lento e graduale miglioramento dell’industria giapponese. Come confermato dagli ultimi dati statistici ufficiali, infatti, l’indagine Tankan per il terzo trimestre ha registrato un netto miglioramento nel settore manifatturiero dell’arcipelago nipponico, con l’indice grandi imprese che è passato a 24 punti contro i 17 punti della rilevazione precedente risalente al secondo trimestre, per il quarto rialzo consecutivo e con un’ampia diffusione del dato statistico. Il dato del non manifatturiero è invece rimasto stabile, a 23 punti.
Peraltro, anche per quanto concerne le statistiche relative alle imprese di dimensione più piccola le condizioni di attività sembrano essere espansive. Le attese sono di modesta correzione, per entrambi i settori a 19 punti. Gli altri indicatori confermano l’estensione dell’eccesso di domanda di lavoro, particolarmente forte nelle imprese più piccole, e l’ulteriore chiusura dell’output gap. Le prospettive per gli investimenti restano positive.
Per quanto poi riguarda le previsioni e i riflessi sul mercato valutario, per il momento l’ipotesi per il cambio adottata dalle grandi imprese manifatturiere sta segnalando un’aspettativa di un modesto deprezzamento del cambio contro dollaro, a 109,29 in media nel prossimo anno (contro il dato di 108,3 atteso in precedenza). Le indicazioni dell’indagine sono in linea con le previsioni di prosecuzione della crescita al di sopra del potenziale. Anche il PMI manifatturiero finale di settembre conferma l’espansione nel settore, con un aumento a 52,9 punti.
Vedremo ora che cosa cambierà nel corso dei prossimi mesi, rammentando altresì l’impatto che potrebbe avere l’evoluzione politica, viste le elezioni anticipate con le quali il premier Abe vorrebbe cercare di “monetizzare” il proprio successo andando a rafforzare la propria maggioranza.