Sono ben pochi gli spunti sul mercato delle valute relativi alla giornata di oggi. Appare infatti estremamente chiaro che i mercati stiano attendendo la riunione della Banca Centrale Europea prevista per la giornata di domani, che oltre a contenere alcune revisioni (al ribasso) nella stima di crescita e di inflazione, potrebbe concretamente apportare alcune novità sulle misure più accomodanti.
Lo yen appare in generale rafforzamento soprattutto nei confronti del dollaro dopo che la statistica poco convincente sul settore dei servizi USA ha allontanato la possibilità di un rialzo dei tassi con conseguente indebolimento del dollaro. Appare infatti ben poco probabile, allo stato attuale delle cose, che il FOMC in programma per il prossimo 20-21 settembre possa concretamente deliberare un rialzo dei tassi di interesse di riferimento, rinviando così tale opzione per le ultime occasioni dell’anno, dove le probabilità sono sicuramente più significative.
Sul fronte delle materie prime, commodity positive in apertura di giornata complice il ribasso del dollaro che rende più convenienti i derivati finanziari delle risorse di base. Il petrolio è in modesto rialzo dopo la correzione di ieri, quando gli operatori hanno iniziato a dubitare della concretezza dell’accordo fra Arabia Saudita e Russia volto a calmierare l’offerta di petrolio globale, facendo scemare l’ottimismo di breve periodo. WTI e Brent scambiano rispettivamente a 45 e 48 dollari al barile. Insomma, nonostante i buoni auspici iniziali, sembra che un’intesa ampia sul raggiungimento di un livello di produzione che possa equilibrare il mercato non sia proprio dietro l’angolo, come invece qualcuno aveva ipotizzato nella giornata di ieri, dopo alcuni lanci di stampa.