Nel suo periodico aggiornamento al World Economic Outlook, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto in incremento la crescita economica italiana, indicando un incremento annuo del PIL dell’1,6% per il 2017, contro l’1,5% ipotizzato lo scorso ottobre, dell’1,4% sul 2018, (contro l’1,1% precedente) e dell’1,1% per il 2019 (dal precedente 0,9%).
Sinteticamente, sembra che la revisione dello scenario per l’Italia riesca a introdursi all’interno di uno scenario complessivamente migliore sia a livello europeo che globale. I tassi di crescita per molti Paesi dell’area euro sono stati ritoccati al rialzo, in particolare per Germania, Italia e Paesi Bassi, per riflettere l’andamento più robusto della domanda interna e la più elevata domanda esterna.
A livello globale, invece, il Fondo stima che nel 2017 si sia registrata una crescita del PIL del 3,7%, lo 0,1 in più delle ultime previsioni, che dovrebbe accelerare a +3,9% nell’anno in corso (+0,2% rispetto ad ottobre).
Per il FMI, la revisione rifletterebbe il miglioramento della spinta globale e l’impatto atteso dalle recenti riforme fiscali approvate negli USA. Non mancano tuttavia i rischi: sul fronte dei principali, il dossier del FMI cita l’eccesso di fiducia dei mercati finanziari, con valutazioni elevate e premi al rischio molto contenuti, e fa un richiamo alla politica segnalando come questa fase particolarmente positiva del ciclo economico sia un’opportunità ideale per le necessarie riforme strutturali e la messa in sicurezza dei parametri di finanza pubblica.
In tale contesto occorrerà evidentemente prestare attenzione alle elezioni italiane, unitamente a quelle di Brasile, Colombia e Messico: da monitorare gli esiti, che potrebbero infondere nuova instabilità politica.