Sembra che il partner ci stia nascondendo qualcosa, ci sale il sospetto che nostro figlio possa avere una doppia vita o che quel determinato dipendente stia marciando contro l’azienda che gli dà lavoro? Ci sono tante occasioni che possono spingere una persona a pedinarne un’altra, ma dal momento in cui la legge è piuttosto ambigua sulla leggimità di questi comportamenti molto probabilmente faremmo meglio a farci aiutare da un investigatore privato Roma per pedinamenti.
Seguire passo dopo passo un determinato individuo in tutta autonomia, infatti, può costituire serio rischio di finire in tribunale. Il pedinamento, infatti, stando alla normativa vigente può divenire vero e proprio reato: qualora la vittima dovesse accorgersi di essere seguita e dichiarasse di subire un certo disagio nell’essere pedinata da un’altra persona, per il pedinatore scatterebbero serie misure restrittive. A stabilirlo recentemente è stata la Corte di Cassazione che ha confermato la condanna nei confronti di un uomo che, evidentemente accecato dalla gelosia, aveva pedinato la sua ex moglie con la propria auto.
L’accusa è sostanzialmente quella di molestia: per quanto gli avvocati dell’uomo si siano sforzati di far rientrare nella molestia atteggiamenti ben più concreti di un semplice pedinamento, la Cassazione ha invece rigettato l’istanza stabilendo che molestia può anche essere un semplice turbamento provocato a danno della vittima. Anche se non si sono verificati atti per i quali la persona pedinata sia stata effettivamente privata della libertà di movimento, l’accusa di molestia continua a sussistere.
Ecco perchè la legge è piuttosto ambigua in materia: i reati sono molti, le definizioni forse un po’ troppo labili e le intrepretazioni per forza di cose sempre più variegate. Sta quindi al giudice stabilire di volta in volta i reati del caso, naturalmente solo dopo aver ben valutato la situazione che gli si è presentata dinanzi.