Oltre che sui mercati azionari internazionali, ad essere positivo è anche il bilancio delle prime sedute di contrattazioni del nuovo anno per il mercato dei titoli di stato europei, che mostra una buona – e per certi versi sorprendente – intonazione a seguito delle indicazioni positive restituite dai PMI della zona euro, i primi dati macro economici di un certo rilievo ad essere pubblicati nel territorio a noi più prossimo.
Il timido ritorno della propensione al rischio favorisce i flussi in acquisto sui periferici a discapito dei bond core con una preferenza per le scadenze più lunghe, in un contesto che rimane comunque di volumi sottili. Riprende dunque gli scambi in area -0,19/-0,20 per cento il BTP a 2 anni mentre il decennale tratta a +1,74/1,77 per cento con lo spread pari scadenza sui Bund a 155pb, in calo rispetto all’oltre soglia dei 160 punti base sul finire dello scorso anno.
Sul fronte del mercato primario si registrano positivi collocamenti da parte di alcuni Paesi (Belgio, Spagna, Francia) alle prese con le nuove emissioni. Per il Tesoro italiano gli ultimi giorni sono invece stati di pausa, dopo i collocamenti della scorsa ottava; l’Istituto di via XX Settembre ha comunicato che, tra gennaio e dicembre 2016, sulla base di dati preliminari, il fabbisogno del settore statale si è attestato a 47,700 miliardi di euro, con un miglioramento di circa 11,2 miliardi di euro rispetto al risultato del 2015. Con riferimento invece al solo mese di dicembre dello scorso anno si è realizzato un avanzo pari a circa 8,9 miliardi di euro, con un miglioramento di circa 5,3 miliardi di euro rispetto al saldo del corrispondente mese del 2015.