Stando a quanto sancito dai dati pubblicati dal Ministero per lo Sviluppo Economico, nel corso del 2015 sarebbero stati 1.790 i voucher “staccati” per poter supportare i servizi dei temporary export manager all’interno delle imprese italiane.
Con ogni buono, valorizzato con 10mila euro, le aziende possono acquistare servizi manageriali e consulenziali all’export della durata minima di sei mesi. Il click day è stato lo scorso 22 settembre 2015, giornata nella quale ha preso il via un imponente flusso che ha permesso di inviare più di 4.100 domande. Considerato che per questa fase dell’operazione il Ministero per lo Sviluppo Economico aveva complessivamente stanziato 18 milioni di euro, ne è derivato che è stato possibile accontentare “solamente” 1.790 imprese, delle oltre 4.100 partecipanti.
Per quanto attiene la distribuzione territoriale dei contributi, il 60% dei voucher è andato al Nord e, in particolar modo, in Lombardia, dove è finito il 25% dei voucher. In seconda posizione si trova invece il Veneto, con il 13,9%, e a seguire l’Emilia Romagna con il 9,4% e le Marche, con il 7,7%. Come intuibile, considerata la minore densità imprenditoriale, è finita in fondo alla classifica la Valle d’Aosta, con nessuna azienda finanziata, mentre poco meglio ha fatto la Basilicata, con solo 7 voucher consegnati.
Per quanto concerne infine i settori, i dati forniti dal Ministero per lo Sviluppo Economico ci informano che il 12,8% degli assegni è andato alle imprese che si occupano dei prodotti in metallo. Tra gli altri settori maggiormente partecipati da questa fase di consegna dei voucher si trovano i macchinari con il 10,6% e il commercio all’ingrosso con il 9,8 per cento.