Colesterolo cattivo, se è troppo basso c’è rischio di ictus

Il colesterolo cattivo dovrebbe essere contenuto e attenuato al fine di mantenere basso il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Tuttavia, mantenere il colesterolo LDL troppo basso potrebbe essere nocivo, poiché incrementa il rischio di essere colpiti da ictus emorragico. Dunque, meglio conservare un discreto equilibrio in tale valore, come suggerito da una recente ricerca condotta da un team di ricercatori dell’Università della Pennsylvania in collaborazione con la Harvard Medical School di Boston.

Cos’è il colesterolo cattivo

Il colesterolo è parte fondamentale delle membrane cellulari, ma se diviene presente in quantità eccessive, può porre in pericolo la salute cardiovascolare.

Quando si parla di colesterolo, però, è molto importante rammentare che ne esistono due “forme”: il colesterolo HDL, buono, che promuove l’eliminazione del colesterolo dannoso, e il colesterolo LDL, cattivo, che può accumularsi nelle pareti delle arterie, contribuendo alla formazione di pericolose placche aterosclerotiche.

I valori normali

Quando si parla di valori normali di colesterolo, i medici suggeriscono di mantenere il livello totale sotto i 200 mg/dl, con il colesterolo LDL, cattivo, che non dovrebbe superare i 160 mg/dl, e quello HDL, buono, che invece dovrebbe eccedere i 50 mg/dl.

La nuova ricerca

Partendo da quanto sopra, risulta di interesse scoprire come la nuova ricerca americana abbia scoperto che i livelli di colesterolo LDL sotto i 70 mg/dl potrebbe alzare il rischio di ictus emorragico, una condizione che avviene quando un vaso sanguigno nel cervello si rompe, determinando la fuoriuscita di sangue. Si tratta di una condizione che è in grado di rappresentare circa il 13% di tutti i casi di ictus, ma purtroppo è anche l’ipotesi più potenzialmente fatale, considerato che si verifica quando un’arteria cerebrale si rompe.

I sintomi più diffusi di tale condizione sono un improvviso mal di testa molto intenso, spesso accompagnato da vomito, rigidità della nuca, facile irritabilità, fotofobia e perdita di conoscenza.

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