Cos’è e come funziona una calcolatrice scrivente

Da sempre, la calcolatrice ha un ruolo fondamentale in un qualsiasi ambito lavorativo, sia esso prettamente contabile che di altro genere, poiché fare di conto è uno strumento indispensabile per ogni attività, così come, ovviamente, è determinante nello studio e nell’economia quotidiana perché ogni giorno ci troviamo ad avere necessità di raffronto e di calcolo.

Con la tecnologia, chiaramente, l’utilizzo specifico dell’apparecchio per il calcolo matematico ha un po’ perso il suo antico splendore…sappiamo bene che su ogni dispositivo informatico a nostra disposizione – smartphone, tablet o pc – le funzioni di calcolo sono sempre a nostra disposizione, semplici e di immediato utilizzo. Resta però, inevitabile, la necessità di ricorrere ancora alla vecchia e cara calcolatrice quando abbiamo la necessità di ottenere e conservare una stampa dei nostri calcoli, una prova cartacea delle nostre operazioni: ecco che, in questo caso, il ricorso alla tradizionale calcolatrice diventa necessariamente obbligato. E allora, cerchiamo di capire al meglio le funzioni e i vantaggi della macchina da calcolo propriamente detta.

In sostanza, esistono due tipologie di calcolatrici elettroniche: da tavolo e tascabili: queste ultime alimentate a pile o da accumulatori ricaricabili mentre le prime con alimentazione elettrica. Le calcolatrici da tavolo, quasi sempre dotate di apparato scrivente, vengono impiegate soprattutto negli uffici, laddove, come dicevamo, esiste la necessità di ricevuta del calcolo o comunque di una cosiddetta “strisciata” cartacea. Sono disponibili in versioni adatte a diverse applicazioni, e in commercio possiamo trovare modelli di impiego generale o altri più specializzati per applicazioni tecniche, scientifiche, statistiche o finanziarie.

Una curiosità: con il termine “calcolatrice” si fa riferimento a macchine capaci di eseguire le quattro operazioni aritmetiche, vale a dire addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione. Tale accezione è confermata anche da un interessante volume a riguardo, un libro di Daniele Brini dal titolo Elementi di calcolo meccanico, in cui possiamo leggere “In base al loro impiego le macchine da calcolo possono essere classificate in: addizionatrici (che eseguono somme e sottrazioni); calcolatrici (che eseguono le quattro operazioni); contabili (più complesse, che eseguono le registrazioni a ricalco delle scritture e dei conteggi della contabilità aziendale)”. Partendo da queste definizioni, l’Ing. Adriano Olivetti, fondatore della prima fabbrica italiana di macchine da scrivere, attribuì il significato originario del vocabolo “calcolatrice”, proprio ad una macchina specifica.

Le calcolatrici scriventi sono, ancora tutt’oggi, uno strumento fondamentale per gestire la contabilità in ambito lavorativo e/o domestico. Solitamente di dimensioni medio/grandi, danno la possibilità di stampare i calcoli effettuati su di un rotolino cartaceo e, come abbiamo detto, sono quasi sempre alimentate alla presa della corrente elettrica.
Si possono suddividere in 3 sottocategorie:
modello base, per semplici operazioni, adatte alla piccola contabilità dell’ufficio o alla gestione dell’economia domestica;
le intermedie, per calcoli già più complessi, tra le più comuni, con opzioni che consentono l’utilizzo di alcune formule per semplificare e sveltire il lavoro;
calcolatrici professionali, consigliate per la gestione di conti più complessi, come pagamenti di tasse e contributi, gestioni salari, ecc.

Nell’acquistare una calcolatrice scrivente, può essere utile pensare di completare la spesa con prodotti che ne ottimizzino l’utilizzo, come le batterie stilo, che potrebbero essere una valida alternativa all’alimentazione elettrica, e una buona scorta di rotolini di carta, a volte di tipo “chimico” (nei modelli più aggiornati). Online si trova facilmente tutto ciò che può servire, a prezzi spesso più convenienti: un esempio su tutti è targetsas.it

Vediamo infine brevemente come funziona una calcolatrice scrivente: esistono due diverse tecnologie, a stampa termica o ad impatto. Le prime sono silenziose, veloci nella stampa, ottime per lavori che prevedano molti calcoli. Utilizzano speciali rotoli di carta termica, e non hanno necessità di cartucce di inchiostro. Quelle ad impatto sono semplici, altrettanto veloci e consentono una stampa di alta qualità. Per le stampe, vengono usate cartucce a getto di inchiostro e rotolini di carta comune.

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