Internet: comodo sì, ma come la mettiamo con la Privacy?

internet privacyLa tecnologia e più in particolare Internet hanno letteralmente rivoluzionato le nostre vite: ormai non possiamo più fare a meno di connetterci allo smartphone di ultima generazione o tornare a casa ed accendere il computer per controllare casella di posta elettronica, notifiche Facebook, situazione meteo e così via. Ma se questa ventata di progresso ha sicuramente portato un enorme benessere, dietro di sé nasconde delle ombre che siamo soliti snobbare o che magari non conosciamo affatto; ombre che a lungo andare otrebbero ritorcersi contro la nostra stessa persona, la nostra privacy e i nostri più cari affetti.

 

Del resto il rapporto tra Internet e la protezione dei dati sensibili è sempre stato burrascoso, vittima di attacchi e oggetto stesso di dibattiti infuocati. Dobbiamo infatti sapere che dal selfie più bizzarro al commento più innocuo, dal video tanto simpatico ad uno status diffuso sui social, da una ricerca effettuata in rete fino ad ogni minimo click, tutto finisce con l’essere registrato nei grandi meandri di Internet rimanendovi impresso a vita natural durante. Se tutte queste informazioni dovessero finire nelle mani sbagliate è chiaro che potremmo incorrere in una seria messa in pericolo della nostra privacy: il furbetto di turno potrebbe sfruttare determinate informazioni per svaligiarci casa, o per attentare alla vita dei nostri cari, o utilizzare dati di determinato genere per programmare una truffa ai nostri danni e via dicendo, dando vita ad una condizione per la quale non potremmo più dirci sicuri come meriteremmo.

 Italiani e Privacy: quale relazione?

 La cosa assume connotati ancor più interessanti quando la si paragona con la situazione italiana, perchè come asserito dal Garante della Privacy: “Da parte degli utenti c’è un atteggiamento che potremmo definire contraddittorio: se da una parte vengono avvertiti i rischi della condivisione sfrenata, dall’altra c’è il disimpegno sul fronte dei comportamenti quotidiani”. Fortunatamente sembra però che le cose siano in via di miglioramento, poiché “rispetto agli albori dei social network, quando tutti condividevano tutto senza alcun freno, c’è maggiore consapevolezza. Piuttosto ciò che dovrebbe preoccuparci è luso dell’anonimato per dare libero sfogo alla tracotanza e all’insulto”.

 

L’ingenuità, la predisposizione e la socialità che hanno sempre contraddistinto il popolo italiano sono sì elementi capaci di renderci unici al mondo, ma proprio in forza della loro bontà di fondo potrebbero facilmente sfociare in un clamoroso autogol. Ebbene sì, perchè tanta confidenza prestata agli sconosciuti sia nella vita reale che nella vita virtuale rischia di spalancare le porte anche a chi non vorrebbe altro che farci del male. Ciò non vuol dire che dovremmo girare col paravento e dare del “lei” a chicchessia, ma più semplicemente dovrebbe fungere da monito verso situazioni e persone che a primo impatto potrebbero non convincerci appieno.

 Smartphone, phablet e tablet: un’arma a doppio taglio

L’avvento degli smartphone ha peraltro fatto sì che pure i telefoni di ultima generazione godessero di Internet integrato (la cosiddetta “connettività 3G”) capace di farci rimanere connessi con il mondo intero ovunque ci troviamo ed in qualunque momento della nostra quotidianità. Il fatto stesso che la rete sia approdata anche su quello che tempo fa fungeva solo ed esclusivamente come un telefono per effettuare chiamate, in realtà nasconde un’arma a doppio taglio: se è vero che gli smartphone sono divenuti dei veri alleati di uno stile di vita ora più comodo e tranquillo, è anche vero che pure qui l’insidia della Privacy abbia iniziato a farsi sentire.

 

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