La vitamina C è nota per migliorare l’assorbimento del ferro. Tale vitamina può infatti vantare la capacità di legarsi con del ferro che si trova comunemente nei cibi vegetali. Il ferro non eme non viene assorbito dal proprio corpo in modo efficiente come il ferro eme, il tipo di ferro presente nei prodotti animali, e la vitamina C può in tal senso venire in vostro soccorso.
La vitamina C si lega infatti con il ferro non eme, rendendolo molto più facile da assorbire. Si tratta intuibilmente di una funzione importante, specialmente per gli individui che ottengono la maggior parte del loro ferro da alimenti a base vegetale, poiché magari sono vegetariani e hanno scelto di non consumare carne.
Uno studio condotto su adulti ha rilevato che l’assorbimento di ferro è aumentato del 67% quando si assumevano 100 mg di vitamina C all’interno del pasto. Tuttavia, gli individui con condizioni che aumentano il rischio di accumulo di ferro nel corpo, come l’emocromatosi, devono essere più cauti con gli integratori di vitamina C. In queste circostanze, infatti, l’assunzione di vitamina C in eccesso può causare un sovraccarico di ferro, che può determinare gravi danni al cuore, al fegato, al pancreas, alla tiroide e al sistema nervoso centrale.
Detto questo, il sovraccarico di ferro è altamente improbabile se non si dispone di una condizione che sia in grado di aumentare l’assorbimento del ferro. Inoltre, il sovraccarico di ferro è più probabile che si verifichi quando il ferro in eccesso viene consumato in forma di integratore, e non mediante l’alimentazione.
Dunque, dal momento che la vitamina C aumenta l’assorbimento del ferro, consumarne troppo potrebbe rappresentare una preoccupazione per le persone che vivono in condizioni che conducono all’accumulo di ferro nel corpo.