Secondo l’American Academy of Asthma, Allergy e Immunology, otto alimenti sono da soli responsabili della maggior parte delle allergie alimentari: latte, uova, pesce, arachidi, molluschi, noci, grano, soia. Negli adulti, gli alimenti più comuni che provocano reazioni allergiche sono i crostacei, come i gamberetti, i gamberi, le aragoste e i granchi; le noci, i pesci, le uova e gli arachidi sono invece quelli più indicati a provocare gravi reazioni anafilattiche. Nelle persone altamente allergiche, anche quantità minime di un allergene alimentare (ad esempio, 1/44.000 di un nocciolo di arachidi) possono evocare una reazione allergica. Le persone meno sensibili, tuttavia, possono essere in grado di tollerare piccole quantità di un alimento a cui sono allergici.
Nei bambini, il modello è un po’ diverso da quello degli adulti e gli alimenti più comuni che provocano reazioni allergiche sono uova, latte, arachidi, noci, crostacei, soia, pesce e frutta, in particolare pomodori e fragole.
I bambini a volte superano le loro allergie man mano che crescono, tuttavia gli adulti di solito non perdono la loro. Dunque, sebbene le allergie nei più giovani possano a volte essere considerate come transitorie, in realtà bisogna sempre monitorare le condizioni di salute del paziente, ancorché giovane e in fase di sviluppo, perché aver avuto un’allergia alimentare in passato costituisce uno dei principali fattori di rischio per poterne sperimentare un’altra nel prossimo futuro.
Inoltre, le ricerche cliniche dimostrano che i bambini hanno maggiori probabilità di superare le allergie al latte vaccino o alla soia rispetto alle allergie agli arachidi, al pesce o ai gamberetti. Ancora, adulti e bambini tendono a reagire a quegli alimenti che mangiano più spesso: ad esempio, in Giappone, l’allergia al riso e in Scandinavia, l’allergia al merluzzo, sono più comuni che altrove.
Chiarito quanto sopra, considerato che sarebbe opportuno non sottovalutare i potenziali sintomi delle allergie alimentari, valutati i potenziali rischi che possono provocare per la salute dei pazienti, vi suggeriamo di parlarne apertamente e tempestivamente con il proprio medico, al fine di effettuare le analisi e le indagini diagnostiche che il personale sanitario riterrà più opportuno consigliarvi.