Rinegoziazione del mutuo: quando conviene

Un mutuo è un prestito finalizzato all’acquisto di una nuova casa, sulla quale graverà un’ipoteca. Si possono aprire anche mutui per ottenere della liquidità, ma anche in questo caso occorre proporre un’abitazione come garanzia del finanziamento. In genere si parla di cifre particolarmente elevate, spesso superiori ai 100.000 euro, cosa che comporta periodi di ammortamento molto lunghi, a volte superiori ai 35 anni. In costì tanti anni le cose possono cambiare molto, per questo il mutuatario ha la facoltà di rinegoziare il mutuo, ossia di rivalutare con la banca le condizioni del prestito. Come ci suggerisce anche Supermutuionline.com da tale operazioni possono risultare diversi vantaggi per il mutuatario.

Perché rinegoziare un mutuo

Le motivazioni per cui si giunge ad una rinegoziazione sono varie, tra cui la mutata situazione economica del momento. Ad esempio nel corso degli ultimo 10 anni i tassi di interesse sui mutui per l’acquisto della prima casa sono cambiati tantissimo, in alcuni casi si sono più che dimezzati. In questa situazione a moltissimi mutuatari conviene rinegoziare i tassi di interesse del proprio mutuo, ad esempio passando dal tasso fisso a quello variabile, soprattutto se si tratta di mutui accesi vari anni fa. Altre motivazioni invece riguardano le mutate condizioni economiche del mutuatario, che nel corso dei decenni può aver ottenuto un avanzamento di carriera, con uno stipendio molto più elevato; oppure un single può essersi sposato, quindi la famiglia ha, nella sua globalità, maggiori entrate. Oppure i cambiamenti possono essere avvenuti in modo peggiorativo, quindi il mutuatario può avere condizioni economiche peggiori rispetto a quando ha acceso il mutuo, poniamo 20 anni fa. Rinegoziare il mutuo consente in queste situazioni di modificare le condizioni contrattuali.

Come rinegoziare il mutuo

In linea generale tutti i mutui disponibili in Italia consentono ai debitori di rinegoziarne le condizioni. In molti casi la rinegoziazione viene offerta direttamente dalla banca a precise scadenze, ad esempio ogni 5 anni. In altri casi è il cliente che deve richiedere la rinegoziazione, a cui ha sempre diritto. Ovviamente il contratto stipulato per il mutuo può presentare delle limitazione nella rinegoziazione; ci sono casi in cui non è possibile, da contratto, passare da un mutuo a tasso variabile a uno a tasso fisso. Oppure ci sono casi in cui la rinegoziazione non può andare a modificare alcuni parametri del mutuo, ad esempio quelli che stabiliscono una precisa cifra per il saldo delle singole rate. Molto dipende però dal singolo istituto di credito e dalle condizioni del contratto stipulato all’inizio.

Rinegoziazioni particolarmente convenienti

Come dicevamo prima ci sono casi in cui la rinegoziazione rende le condizioni del mutuo molto più interessanti rispetto a quelle precedentemente accettate nel contratto di finanziamento. In linea generale la rinegoziazione è sempre conveniente, proprio a causa della lunga durata del periodo di ammortamento di un prestito di questo genere. Spesso la durata è di alcuni decenni, durante i quali al singolo o alla famiglia può accadere di tutto, come ad esempio un incidente o il pensionamento, una separazione tra coniugi, o anche mille situazioni positive: aumento di stipendio, un figlio che comincia a lavorare, un’eredità inaspettata, la vincita di un premio in denaro.

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