Smart working: le spese a carico del dipendente

laptop-g25a5ada25_1280Lo Smart working è diventata una metodologia di lavoro ormai consolidata grazie anche all’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha permesso a molte persone di lavorare da casa.

Oggi, quindi, molte aziende offrono questa opportunità che viene richiesta sempre da più persone.

Se poter lavorare da casa (o da ovunque ci si trovi) è indubbiamente vantaggioso per quanto riguarda la comodità e il risparmio dei costi da sostenere per gli spostamenti, è pur vero che chi lavora in smart working si trova comunque ad affrontare alcune spese. Tuttavia, con un po’ di attenzione, queste possono essere razionalizzate.

Smart working, quali sono le spese di chi lavora da casa

Lavorare da casa vuol dire non doversi spostare per raggiungere l’ufficio o l’azienda, ma anche evitare costosi pasti alla mensa o al ristorante. Il dipendente in Smart working, però, sostiene comunque delle spese che sono a suo carico. Infatti, tra questi costi ci sono le bollette del gas e dell’elettricità che diventano più elevate, poiché si passa maggior tempo tra le mura domestiche. Inoltre, vi è l’assenza dei buoni pasto, che non vengono forniti dall’azienda quando il dipendente lavora a casa, così come stabilito dalla Corte di Cassazione con la sentenza del 28 luglio 2020, e le spese ADSL.

Ovviamente, la connessione a Internet è un servizio necessario ed è fondamentale per chi lavora in Smart working. Per questo, se si vuole individuare la tariffa migliore e il provider più affidabile, è bene consultare le offerte internet FWA.

Inoltre, se il dipendente non è dotato di PC o di altri dispositivi, oppure quelli in suo possesso sono obsoleti o non hanno i requisiti tecnici per svolgere il lavoro, non sempre può usufruire di quelli messi a disposizione dall’azienda: in questo caso, quindi, il dipendente dovrà provvedere ad acquistarli.

Il lavoro agile ha i suoi vantaggi, ma il dipendente dovrà avere anche uno spazio a disposizione in casa, o provvedere ad allestirlo, magari comprando mobili e altri oggetti, una spesa ulteriore che va aggiunta anche a eventuali costi per articoli di cancelleria.

Prospettive per il lavoro in Smart working

Sebbene lo Smart working fosse già previsto dalla normativa italiana anni prima della pandemia, è stato solo dall’anno scorso che il Governo ha lavorato per inserire delle misure che potessero aiutare il dipendente che lavora da casa a sostenere alcune spese.

Ad esempio, alcune aziende hanno messo a disposizione dei dipendenti un bonus smart working che va a coprire l’assenza dei buoni pasto, così come è stato previsto anche un rimborso, almeno parziale, per le spese per la corrente elettrica e di Internet.

Queste iniziative si basano sul concetto che il trattamento economico per chi lavora da casa deve essere uguale a quello riservato a chi invece lavora dall’azienda. Tuttavia, è stato fatto ancora ben poco e, quindi, per limitare le spese per il lavoro in smart working è necessario, almeno al momento, orientarsi tra le migliori offerte presenti sul mercato o accordarsi con la propria azienda per avere qualche rimborso.

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