Tesla progetta le auto a prova di “morte”

Nelle intuizioni dei loro progettisti, le auto a guida autonoma dovrebbero permette di evitare gli incidenti e, dunque, le conseguenze più nefaste per i conducenti / trasportati. In realtà i primi test – come era ampiamente prevedibile – hanno determinato qualche crepa, ma il futuro del settore sembra essere roseo. Così come rosee sono le prospettive formulate da Tesla, che si attende che le proprie auto a guida autonoma, in un futuro non certo lontano, possano addirittura evitare qualsiasi tipo di incidente, salvando le vite di tutti coloro che sono all’interno dell’abitacolo.

A conferire maggiore enfasi a tale speranza è la notizia di qualche giorno fa, con protagonista proprio l’Autopilot di Tesla. Il pilota automatico di una Model X è infatti stato in grado di agire ancora prima che si verificasse l’incidente: nel video diffuso si vede chiaramente la Model X su un’autostrada olandese, emettere un segnale acustico di emergenza e avviare l’operazione di frenata prima della collisione tra una vettura rossa un SUV nero che precedevano la Tesla.

Il merito è del Forward Collision Warning dell’Autopilot, che ha un radar ad ampio specchio rispetto all’occhio umano e una profondità visiva maggiore. Per i progettisti, il merito è altresì del comparto software, con l’aggiornamento più recente che ha ottimizzato il funzionamento e l’elaborazione del radar. Rilasciato a settembre sull’Autopilot di prima generazione, sembra che l’aggiornamento sia effettivamente donando ben più di qualche soddisfazione.

Naturalmente, per poter vedere simili “miracoli” progettuali su strada occorrerà attendere ancora un po’ di tempo. Tuttavia, Tesla vuole anticipare i tempi e sostiene: entro il 2020 le auto a guida autonoma a prova di morte saranno realtà.

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