È un cruccio corrente in tutti i genitori: quanto bisogna lasciar giocare i bambini ai videogiochi?
In realtà, non ci sono termini precisi. Ma una cosa sembra essere importante: bisogna prima di tutto dare tempi e regole molto precise. In ogni caso, le associazioni dei pediatri sono concordi nel ritenere che i bambini sotto i 2 anni non dovrebbero giocare con tablet e smartphone, e che fino ai 6 anni dovrebbero giocare solamente in compagnia di un adulto e mai per più di un’ora al giorno.
In ogni caso, al di là dell’età di appartenenza, è molto importante non lasciare che i bambini si isolino mentre giocano a qualcosa. Il videogioco può infatti essere una simpatica occasione per condividere un momento ludico con il proprio figlio: si pensi alle corse con le macchine o a una partita di calcio virtuale. Tuttavia, dinanzi a questi momenti devono essercene molti altri utili per poter per fare altre cose insieme, come ad esempio andare al cinema o leggere un libro. Non è certamente un caso che le statistiche mediche informino che i bambini tendono a dedicare sempre più tempo ai videogiochi se non hanno altri stimoli, e se passano troppo tempo da soli. Una condizione che nel lungo termine può portare all’alienazione e all’isolamento.
Per quanto concerne il luogo dove giocare, le associazioni dei pediatri invitano a non mettere la console nella loro stanza: gli adulti devono infatti sempre sapere quale gioco stanno facendo i più piccoli e quanto stanno giocando. Inoltre, se si consente ai bambini di chiudersi in camera, può aumentare la loro tendenza all’isolamento.
Di contro, meglio mettere la console in un luogo “affollato” e di condivisione. Porla in soggiorno, ad esempio, permette di rendere più facile il coinvolgimento di fratelli e genitori nelle sfide. Per quanto poi riguarda un limite massimo nella fruizione dei giochi, giocare per 2-7 ore la settimana non viene ritenuto pericoloso, ma è importante che non venga mai eroso il tempo per studiare, fare sport, dedicarsi a un hobby, incontrare gli amici.