Lusso, nel 2015 tocca i 1000 miliardi di euro

oro catenaL’industria mondiale dei beni di lusso nel 2015 supererà i 1.000 miliardi di euro. Sono le stime della Bain & Company messe in evidenza per la 14esima edizione del Monitor Altagamma.

Dalle auto al cibo fino alle arti: ogni comparto del lusso contribuirà a far registrare il suddetto risultato, pari ad una crescita nominale del 14%. Il mercato dei beni personali di lusso, in particolare, toccherà i 235 miliardi con un incremento del 13%, e il suo trend è destinato a crescere come dimostrato anche dal recente report “Global Personal Luxury Goods Market”.

L’andamento è di certo influenzato dalle oscillazioni valutarie che causano un rallentamento e fanno “crescere a una cifra sola”, ma pur sempre di crescita si tratta, come ha spiegato Armando Branchini, vicepresidente di Altagamma. Per tener testa a questa situazione le aziende dovranno scegliere le strategie di marketing giuste.

Su questo punto anche il GAM ha rasserenato gli operatori del settore con stime positive sul lungo periodo per la domanda globale, invitando a non lasciarsi intimorire troppo dalle fluttuazioni della valuta e di puntare strategicamente sulle aziende che possiedono marchi premium e punti vendita in tutto il mondo (vedi damiani.com e altri brand nostrani affermati a livello internazionale).

Ancora una volta, quindi, il lusso non conosce crisi: la sua crescita è iniziata nel 2010 in pieno momento di recessione, secondo la fotografia scattata dall’Osservatorio Altagamma 2015 che per la prima volta include anche il settore artistico. Così, anche grazie al nuovo comparto, il mercato totale supera nell’anno corrente la soglia dei mille miliardi di euro.

Il raggiungimento di tale cifra è un avvenimento importante per l’industria del lusso, afferma Armando Branchini, il quale spiega che la crescita reale è contenuta e lo sarà anche nel 2016, ma siamo di fronte ad una “nuova normalità” dei consumi globali che non deve spaventare e la cui crescita media è stimata nel 3-3,5%.

Altagamma punta l’attenzione anche sulle tipologie di prodotti acquistati: i gioielli sono la categoria più in crescita (+6% nel 2015) in quanto non solo capaci di generare piacere ma anche sinonimo di investimento sicuro. Altro settore in crescita è quello delle calzature (+4%), contro gli orologi (-6%), mentre le altre tipologie si mantengono pressoché stabili.

Le previsioni per il 2016 sono positive per l’Europa (+5%) e per il Giappone (+9%). La Cina potrebbe perdere intorno al 2% ma la sua popolazione rimane il principale consumatore sul totale degli acquisti, effettuati in gran parte – per l’appunto – in Europa e Giappone.

Infine, il retail si conferma il maggior canale di vendita con il 34% della quota di mercato, seguito dall’e-commerce e dall’outlet.

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